Nel cuore della notte by Marco Rossari

Nel cuore della notte by Marco Rossari

autore:Marco Rossari [Rossari, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858428498
editore: Einaudi
pubblicato: 2018-05-02T16:00:00+00:00


In principio fu il buio.

E in quel buio io stavo sdraiato ad ascoltare delle parole. Pensavo alla mia vita, ritornavo a quello che era successo, speravo di trovare la pace. Non mi toccavo piú, non rimorchiavo piú nessuna donna. Era un’estate calda e spaventosa. Vivevo in una casa che era vuota da un po’, inondata di caldo. Di giorno lavoravo, senza grande soddisfazione. Di sera uscivo e andavo a passeggiare, poi tornavo a casa. Spegnevo tutte le luci e mi sdraiavo a letto. Era utile perché teneva lontane le zanzare. Tutto quello che volevo fare era dormire. Non volevo piú bere, non volevo piú toccare i corpi, non volevo piú la rete. Volevo tornare al silenzio, alla musica.

E allora ho preso il brano con Harry Dean Stanton, quel dialogo tra lui e Nastassja Kinski, quella voce nel buio, mentre era estate e la città era vuota e Valeria mi raccontava gli ultimi fuochi del suo matrimonio e della libreria, e io tornavo a casa e dimenticavo tutti quei corpi e la bocca del Mostro e la vita passata e perfino me stesso, e mi lasciavo portare in un paese straniero dove nessuno mi conosceva, a deep vast country where nobody knew him12. E di notte mi chiedevo davvero come fosse possibile che il cuore continuasse a battere, qual era l’impulso nervoso originale, una piccola scossa che ci portavamo dietro per un’ottantina d’anni, la breve vibrazione elettrica che mi eccitava quando una ragazza mi scriveva solo pochi mesi prima, il battito che aveva preso e abbandonato mia figlia per il tempo di una stagione felice e che continuava a sostenere Anna, altrove, e a portarla avanti con la forza interiore che aveva sempre dimostrato.

Anna stava con un altro uomo. Lo vedevo, l’avevo capito, lo sentivo. Malvini? Qualcun altro? Era importante?

Mettevo su la mia canzone. I knew these people, these two people, cominciava Harry Dean Stanton. A quel punto si schiariva la gola. They were in love with each other. Sempre lo stesso brano, con i piccoli contrappunti di lei e le parole dell’uomo: He loved her more than he ever thought possible. Lui accennava a certi momenti di crisi, alle preoccupazioni della donna e lei rispondeva con quel cinguettio soave che mi commuoveva: ’bout what? A proposito di cosa? Di tutto, forse. O almeno io me la raccontavo cosí. Aspettavo quel momento – la voce della donna – come si aspetta una rivelazione, un’ostia consacrata.

Entrava la chitarra acustica. And then one night13. E lí l’uomo parlava della sua gelosia. Per colpa di quella gelosia aveva legato alla caviglia della donna un campanaccio, voleva capire quando lei avrebbe cercato di scappare dalla roulotte dove vivevano. Una sera l’aveva sorpresa mentre provava a infilare un calzino nel campanaccio, per attutire il rumore, e allora l’aveva legata alla stufa. Poi si era addormentato, cullato dalle sue urla, senza sentire niente. Era stato svegliato dalle fiamme. Nella roulotte dove vivevano era scoppiato un incendio e lei era scomparsa. A quel punto lui si era messo a correre nella notte e non si era piú voltato.



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